In ogni ambiente di lavoro esistono ruoli, responsabilità e linee guida ufficiali. Ma accanto a queste strutture formali, si sviluppano anche dinamiche sottili e spesso invisibili, fatte di relazioni, influenze e leadership non dichiarate. La psicologia dei gruppi ci aiuta a comprendere come funzionano queste gerarchie esplicite e tacite e perché è utile imparare a riconoscerle.
Capire entrambe le dimensioni della gerarchia è fondamentale per migliorare la comunicazione, evitare conflitti e muoversi con intelligenza nel mondo del lavoro.
Ogni gruppo umano, dalle squadre sportive, alle famiglie, ai team aziendali, tende spontaneamente a creare una forma di gerarchia. È un meccanismo evolutivo, che serve a organizzare i ruoli, ridurre l’incertezza e favorire la cooperazione.
In psicologia sociale, le gerarchie aiutano a:
In azienda, queste gerarchie possono essere ufficiali o tacite, e spesso le due cose convivono, anche se non sempre in armonia.
Le gerarchie esplicite sono quelle definite in modo chiaro dall’azienda: organigrammi, job title linee di comando, procedure interne. Sono documentate, visibili e formalizzate.
Gli esempi comuni di gerarchie esplicite includono:
Le gerarchie esplicite sono essenziali per assegnare responsabilità chiare, pianificare e distribuire il lavoro e gestire al meglio le risorse di un team.
Ma da sole non bastano a spiegare tutte le dinamiche di potere reali presenti all’interno di un’azienda o di un gruppo di lavoro.
In ogni gruppo si sviluppa una gerarchia informale o tacita, che rimane parallela a quella esplicita e può sovrapporsi o meno a essa. È fatta di relazioni interpersonali, carisma, esperienza non certificata e capacità di influenza.
Spesso non coincide con la catena di comando ufficiale. Ad esempio:
Questa rete di influenza si costruisce nel tempo, attraverso la fiducia, la comunicazione e il riconoscimento sociale. È invisibile, ma potentissima.
La gerarchia tacita non è necessariamente in contrasto con quella formale, infatti può in alcuni casi intersecarsi con essa, dove ci siano persone che esercitano lo stesso grado di influenza a livello esplicito e tacito.
Come si fa a individuare queste dinamiche? Non basta leggere l’organigramma. Serve osservare i comportamenti quotidiani.
Ecco alcuni segnali a cui prestare attenzione quando si è in ufficio:
Tenere conto di queste dinamiche aiuta a muoversi con maggiore consapevolezza nel proprio ambiente di lavoro.
Le gerarchie tacite non sono per forza negative. In alcuni casi, possono:
Rafforzare la leadership formale
Creare ponti di comunicazione tra livelli
Aiutare a risolvere problemi informali prima che esplodano
Tuttavia, in altri casi, possono creare difficoltà:
Sovrapporsi o entrare in conflitto con i ruoli ufficiali
Generare malintesi, favoritismi o percezioni di ingiustizia
Ostacolare l’autorità di chi ha responsabilità formale
Un manager che non è rispettato a livello informale, ad esempio, può avere molte difficoltà a far funzionare il proprio team. Per questo è importante riconoscere e gestire le due gerarchie in parallelo.
Che tu sia un collaboratore, un team leader o un responsabile HR, saper leggere le dinamiche informali è una competenza preziosa. In inglese esiste il termine “read the room”, per indicare la capacità di interpretare significati e dinamiche non detti.
Ecco alcuni suggerimenti utili:
Essere consapevoli delle dinamiche non scritte permette di evitare conflitti, costruire relazioni solide e crescere professionalmente in modo più fluido.
In ogni luogo di lavoro esistono due livelli di potere: uno visibile e formale, l’altro sottile e sociale. Riconoscere queste gerarchie esplicite e tacite è il primo passo per navigare con intelligenza nei gruppi, migliorare la comunicazione e far emergere una leadership autentica.
Chi sa osservare, ascoltare e adattarsi con empatia alle dinamiche del gruppo, ha un vantaggio reale nel costruire un percorso lavorativo più sereno, efficace e rispettato.
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