Il segreto per stare meglio in ufficio è mettere al centro il proprio benessere costruendo relazioni positive e un percorso di crescita personale
Per stare meglio in ufficio ci si concentra troppo spesso sui “fattori materiali”: il colore delle pareti, la disponibilità di spazio, gli open space per muoversi di più o gli uffici privati per avere più privacy e concentrazione, la presenza di piante vere, di sedie e scrivanie ergonomiche, di cibo sano e chi più ne ha più ne metta. Tutto vero, tutto giusto. Ma se poi si lavora nell’ufficio più bello del mondo e però si hanno relazioni conflittuali, o non si hanno proprio relazioni con i colleghi, o ancora semplicemente non si apprezza il proprio lavoro, allora non c’è nulla che possa farci stare meglio in ufficio.
Ma come fare per vivere bene il lavoro? Quali consigli per stare meglio in ufficio? Il segreto è mettere al centro della vita da ufficio proprio se stessi e il proprio benessere. Detta così sembra semplice e impossibile, ma costruire nel tempo un atteggiamento positivo e costruttivo si può, ed è il primo passo per riuscire a stare bene in ufficio.
L’ideale sarebbe fare un lavoro che piace. Il che non significa il lavoro dei sogni, e non necessariamente un lavoro pagato moltissimo, ma più semplicemente un lavoro gratificante: la gratificazione non è necessariamente economica, ma può consistere anche nelle conseguenze pratiche, concrete di ciò che si fa. Un giardiniere rende più bello il mondo, una sarta rende felici chi indossa i suoi abiti, un insegnante contribuisce alla crescita dei suoi alunni: probabilmente nessuno di loro diventerà ricco o famoso, ma saranno spesso soddisfatti di ciò che fanno giorno per giorno. Si sentiranno realizzati anche davanti alle difficoltà.
L’importante è costruire relazioni sane e positive con i colleghi. Anche dentro un ufficio da decine di persone, un po’ impersonale e un po’ caotico come sono molti grandi uffici, si possono costruire relazioni con le persone che non siano meramente funzionali. In fondo il lavoro, per un adulto, è il primario spazio e tempo di socializzazione: si passa più tempo con i colleghi che con la famiglia o gli amici. Non occorre essere “amici” dei colleghi, può bastare anche una relazione aperta, di fiducia reciproca che si costruisce giorno per giorno in una dinamica di dare e avere: dare fiducia per avere fiducia genera relazioni che permettono di crescere come persone.
Ecco, il terzo punto è la crescita personale. Stare bene al lavoro significa anche percepire che si percorre una strada di miglioramento individuale. Non è solo o tanto una questione di avanzamento di carriera: è più una questione di percepire che si fanno le cose sempre meglio, con maggior consapevolezza. Basterebbe per esempio usare i Post-It o tenere un diario per scrivere, a fine giornata, almeno una cosa positiva accaduta al lavoro, o qualcosa di nuovo che si è imparato: vederle scritte giorno per giorno darà il senso di un percorso di crescita positiva.