Sì, ti possono spiare al lavoro

Se ti stai chiedendo se ti possono spiare al lavoro, la risposta è sì, il tuo datore di lavoro può controllarti, anche con mezzi elettronici come videocamere di sorveglianza, anche nascoste, anche senza avvisarti. A sancirlo è una sentenza della Grand Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che stabilisce anche che sono necessari un …

Sì, ti possono spiare al lavoro

Se ti stai chiedendo se ti possono spiare al lavoro, la risposta è sì, il tuo datore di lavoro può controllarti, anche con mezzi elettronici come videocamere di sorveglianza, anche nascoste, anche senza avvisarti. A sancirlo è una sentenza della Grand Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che stabilisce anche che sono necessari un ragionevole sospetto di una ragionevole colpa, e una legittima proporzione tra il danno sospettato e il controllo in incognito.

I datori di lavoro possono spiare al lavoro i loro dipendenti

La sentenza della Grand Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo arriva al termine di un processo che ha coinvolto il direttore di un supermercato spagnolo e alcuni suoi collaboratori per fatti accaduti nel 2009. Il direttore infatti sospettava che i frequenti furti e mancanze di prodotti nel punto vendita, per un valore di circa 82mila euro in 5 mesi, fossero dovuti l comportamento di alcuni dipendenti. In virtù di questo sospetto aveva fatto installare delle telecamere di sorveglianza nascoste che avevano certificato il comportamento fraudolento dei suoi dipendenti. Acclarato questo, il direttore aveva licenziato i lavoratori, i quali si erano rivolti a un giudice del lavoro e poi alla Corte di Strasburgo appellandosi all’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo sul diritto al rispetto della vita privata e familiare.

Per il tribunale di Strasburgo i datori di lavoro possono spiare i dipendenti

Sia il tribunale del lavoro spagnolo che la Corte di Strasburgo hanno però dato ragione al titolare del supermercato, ritenendo l’installazione delle videocamere in incognito non solo giustificata ma anche proporzionata al sospetto e al danno arrecato. Nel ribadire però che il principio di proporzionalità è il requisito essenziale per i controlli in ambito lavorativo, la Corte ha anche sottolineato come questo possa avvenire solo in circostanze eccezionali, per una durata di tempo e una ampiezza di spazio limitate e senza che questo diventi prassi ordinaria.